Saw X, recensione: efferato nuovo capitolo della prolifica saga horror nobilitato da un memorabile Tobin Bell
Leggi la recensione di Saw X, il nuovo sorprendente capitolo della prolifica saga horror che vede il ritorno di Tobin Bell nei panni di Jigsaw.
Tobin Bell torna ancora una volta nei panni di Jigsaw per uno dei migliori capitoli della prolifica saga horror. Stavolta Saw X ci riporta indietro nel tempo e diventa un nuovo capitolo temporalmente collocato tra gli eventi narrati nell’originale Saw – L’enigmista e nel sequel Saw II – La soluzione dell’enigma. “Saw X” quindi è un sequel dell’originale Saw, un prequel di Saw II e arriva subito dopo il deludente spinoff Spiral – L’eredità di Saw.
La trama del film è lineare e si inserisce perfettamente nella continuity della saga, alla regia torna Kevin Greutert (Saw VI, Saw 3D, Oscure presenze, Visions, Jackals) che dirige da una sceneggiatura di Josh Stolberg & Pete Goldfinger, il duo in precedenza ha scritto insieme anche Piranha 3D, Piranha 3DD, Saw: Legacy e Spiral – L’eredità di Saw.
Oltre a Tobin Bell nel film ritroviamo Shawnee Smith, che in questo decimo capitolo riprende il suo ruolo di Amanda Young, interpretato l’ultima volta in “Saw VI” del 2009, e una sorpresa nella scena sui titoli di coda che includerà il cameo di un altro volto familiare della saga.
Uno sguardo indietro alle origini della saga
“Saw” è un franchise horror composto da nove lungometraggi. I primi otto film ruotano principalmente attorno al serial killer immaginario John “Jigsaw” Kramer, mentre il nono film ruota attorno ad un assassino imitatore pur mantenendo la continuità con i film precedenti. John Kramer è stato introdotto brevemente in “Saw – L’enigmista” e sviluppato in modo più dettagliato in “Saw II – La soluzione dell’enigma” e nei film successivi. Invece di uccidere le sue vittime a titolo definitivo, Kramer le intrappola in situazioni che chiama “prove” o “giochi” per testare la loro volontà di vivere attraverso torture fisiche o psicologiche, credendo che se sopravvivono, saranno “riabilitate”.
Nonostante il fatto che Kramer sia stato ucciso in Saw III – L’enigma senza fine, i film hanno continuato a concentrarsi sulla sua influenza postuma, in particolare su cultori e apprendisti, e sull’esplorare il suo personaggio attraverso flashback che ne delineassero il background.
Nel 2003, James Wan e Leigh Whannell hanno realizzato un cortometraggio in grado di introdurre il loro concept e di aprire la trada ad un potenziale lungometraggio. Alla fine la loro idea ha avuto successo e nel 2004 il primo film di “Saw” ha debuttato al Sundance Film Festival. Dopo un weekend di apertura di immenso successo, il primo di molti sequel ha avuto immediatamente il via libera dallo studio.
Cinque diversi registi hanno lavorato alla serie: James Wan, Darren Lynn Bousman, David Hackl, Kevin Greutert e Michael e Peter Spierig meglio noti come Spierig Brothers con Whannell, Bousman, Patrick Melton, Marcus Dunstan, Josh Stolberg e Peter Goldfinger che hanno fornito di volta in volta le sceneggiature.
Dopo aver realizzato personalmente il primo lungometraggio, entrambi i creatori del franchise sono passati ad altro, ma sono rimasti a bordo come produttori esecutivi. Nel 2010, il produttore del franchise Mark Burg ha affermato che il settimo film, “Saw 3D”, sarebbe stato l’ultimo capitolo. Lionsgate ha tuttavia espresso interesse a continuare il franchise nel 2012.
Un ottavo film, “Saw Legacy” (Jigsaw) è stato distribuito nell’ottobre 2017 e un nono film, lo spin-off “Spiral – L’eredità di Saw”, è stato distribuito nel 2021, con il comico e attore Chris Rock a bordo come protagonista, produttore e co-autore della sceneggiatura.
Il franchise ha incassato più di 1 miliardo di dollari al botteghino e dalle vendite in home-video. La serie di film è stata un successo al botteghino, pur ricevendo recensioni per lo più contrastanti o negative da parte della critica. Rimane uno dei franchise di film horror con i maggiori incassi di tutti i tempi. nel momento i cui scriviamo “Saw X” registra un incasso globale di circa 93 milioni di dollari da un budget di 13 milioni.
Saw X – La recensione
Dopo nove capitoli e un franchise decisamente indebito di ossigeno, con alcuni capitoli che sono diventati quasi una auto-parodia, ecco spuntare un capitolo anomalo che decide di riportare Tobin Bell nei panni di John Kramer aka Jigsaw prima della sua morte avvenuta in “Saw III”. Ritroviamo quindi Bell alle prese con una diagnosi di tumore al cervello incurabile, che come spesso capita a chi è disperato e senza vie d’uscita, incrocia la strada con un fantomatico team medico che opera in Messico, e che promette una cura miracolosa. Kramer si ritroverà invece nella mani di una squadra di abili truffatori molto ben organizzati, ma inconsapevoli che il nuovo truffato sarà per loro anche l’ultimo.
Tobin Bell che grazie al suo serial-killer moralizzatore ha ormai raggiunto un meritato status di icona horror, torna in gran spolvero per un nuovo film e dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che è lui il cuore pulsante del franchise, Bell regala ai fan un’interpretazione magistrale che rende “Saw X” il miglior capitolo del franchise insieme all’originale. Grazie all’interpretazione di Bell apprendiamo quanto John Kramer e Jigsaw siano in realtà affini e da non considerarsi due entità separate, ma bensì due facce della stessa medaglia. Il John Kramer di “Saw X” è talmente consapevole che il suo tempo come Jigsaw sta per terminare che decide di designare un erede che porti avanti la sua battaglia, affinché tutti diventino consapevoli nel modo più brutale, traumatico e sanguinoso possibile quanto la vita stessa nella sua caducità sia un grande valore da comprendere e rispettare, e ogni singola lezione impartita da Kramer è qualcosa che non si può davvero dimenticare.
“Saw X” quindi si rivela come una vera e propria sorpresa, non solo per le consuete contorte “trappole” che anche questa volta non deluderanno i fan, ma per il fatto di arrivare come qualcosa da cui ci si attendeva poco, una sorta di “fine corsa” per il franchise, questo almeno per quel che concerne il grande schermo, poiché è stato annunciato lo sviluppo di una serie tv. “Saw X” si è invece rivelato come un inatteso “guizzo”, che anche chi non apprezza particolarmente la saga di Saw potrà godersi grazie ad una sceneggiatura che non diventa mai “celebrativa” o “autoreferenziale” rispetto a tutto il background che vanta il film, ma preferisce tornare indietro nel tempo e creare finalmente un capitolo davvero memorabile.
Concludiamo con una avvertenza, se pensate che l’efferatezza sia in qualche modo stata smussata, non è affatto così, il gore e la violenza in alcune scene sono a livelli di guardia anche per i più scafati. I creatori del franchise non hanno mai accettato di ascrivere la saga di “SAW” all’interno del cosiddetto sottogenere torture-porn, ma ci permettiamo di dissentire e lo facciamo utilizzando come comparazione la figura di Jigsaw: John Kramer non uccide indiscriminatamente e sembra avere una sua morale, ma nonostante ciò rimane un serial-killer che tortura sadicamente le persone a prescindere da quale sia il suo scopo ultimo.
Quello che la saga di “SAW” ha mostrato sinora è perfettamente in linea con gli elementi che definiscono il torture-porn e che includono violenza, sangue, tortura, mutilazione e sadismo. Questo volersi sganciare da un sottogenere “scomodo” e spesso utilizzato da certa critica in maniera denigratoria, vedi anche lo “Splatter”, diventa una questione di lana caprina. Per il sottoscritto il francese Martyrs è un capolavoro mentre “Hostel” non lo è affatto. Anche se entrambe le pellicole sono ascrivibili al “torture-porn”, non è questa classificazione a limitarli e a non permettergli di brillare uno rispetto all’altro e ad innalzarsi rispetto al genere o sottogenere che rappresentano.
15 curiosità sul film
- Durante il montaggio della scena con i tubi aspiranti posizionati sugli occhi (“Eye Vacuum Trap, il montatore Steve Forner ha ricevuto una visita dal dipartimento di polizia di Los Angeles dopo che i suoi vicini hanno riferito di urla provenienti dal suo ufficio.
- Il primo film della serie a non presentare la polizia che indaga su un omicidio.
- La Lionsgate ha riportato in auge il logo degli “ingranaggi rossi” per questo film. L’ultima volta che il logo è stato utilizzato in questa serie è stato in Saw 3D – Il capitolo finale (2010).
- Questo film è ambientato tra Saw – L’enigmista (2004) e Saw II – La soluzione dell’enigma (2005).
- Charlie Clouser, che aveva composto tutti i precedenti film di “Saw”, è tornato per comporre la colonna sonora di questo film.
- La nona apparizione di Tobin Bell nei panni di John Kramer (alias “Jigsaw”). Era assente in Spiral – L’eredità di Saw (2021); tuttavia, in quel film era presente una sua fotografia.
- Shawnee Smith riprende il suo ruolo in questo film. In precedenza ha ripreso il suo ruolo in Saw VI (2009). Nel cast figura l’attrice norvegese Synnøve Macody Lund apparsa in Millennium – Quello che non uccide (2018) e nota per il ruolo della gigantessa Ran Jutul nella serie tv Ragnarok di Netflix.
- Tra gli schizzi di John, viene mostrato uno schizzo per “The Rack” da Saw III – L’enigma senza fine (2006).
- Questo è il primo film dai tempi di Saw – L’enigmista (2004) (girato a Los Angeles, California) a non essere girato a Toronto, Ontario, ma girato interamente a Città del Messico, in Messico.
- Con un indice di gradimento del 79% su Rotten Tomatoes, questo è il film con le migliori recensioni della serie. Il secondo miglior recensito è l’originale Saw – L’enigmista (2004), con il 50%.
- Il primo film di “Saw” con Kevin Greutert sia come regista che come montatore. I due precedenti lavori di regia di Greutert nella serie, Saw VI (2009) e Saw 3D – Il capitolo finale (2010), sono stati montati da Andrew Coutts.
- È il primo film “Saw” dai tempi di Saw VI (2009) ad avere un numero romano nel titolo.
ATTENZIONE!!! Le seguenti curiosità includono SPOILER rilevanti sul film.
- Il trattamento sperimentale contro il cancro che John cerca in questo film è presumibilmente lo stesso trattamento per il quale ha cercato – e gli è stata negata – la copertura assicurativa in un flashback in Saw VI (2009). Ciò è ulteriormente rafforzato dal fatto che in “Saw VI” (2009) John menziona che si trova in Norvegia, che è dove il padre di Cecilia sta (presumibilmente) svolgendo il suo lavoro.
- Alcuni dei precedenti film di “Saw” (Saw – L’enigmista (2004), Saw II – La soluzione dell’enigma (2005), Saw 3D – Il capitolo finale (2010), Saw: Legacy (2017), e Spiral – L’eredità di Saw (2021)) terminano con una porta che si chiude. Questo termina con l’apertura di una porta.
- Questo film presenta la quinta apparizione nella serie del bagno del film originale.
- Il primo film da Saw 3D – Il capitolo finale (2010) con Costas Mandylor nei panni del detective Mark Hoffman, e la sua sesta apparizione assoluta nella serie.